«Tu non sei una malattia, un problema, un disordine, sei una persona che si sforza di superare i
momenti difficili, in cerca di sollievo e di nuovi pensieri, emozioni
o comportamenti più conformi ai tuoi
obiettivi a lungo termine.»
Estanislao Bachrach, scienziato e autore di Cambia
il cervello, cambia la vita
Interessante
citazione, che cade a pennello, in questo lunedì uggioso.
Mi
fiondo dal letto alla cyclette, giusto il tempo per un caffè. Nella prima mezz’ora
frullo sciolta, immersa in Philip Roth. Poi ripongo il romanzo e mi dedico al respiro:
intendo dargli filo da torcere, che frutti qualcosa questo sbattimento da
internata. Quaranta minuti circa di variazioni, perdendo il conto delle serie
effettuate. Poi ancora in scioltezza, fino a vedere 1:30 sul cronografo. Naturalmente
non mi basta, posso chiudere senza la mia dose quotidiana di core?
È
ormai ora di pranzo - o colazione,
dipende dall’organizzazione quotidiana. Nel pomeriggio mi aspettano alcune
commissioni, ne sono lieta. Truccarmi, vestirmi, infilarmi le scarpe: gesti ordinari,
che ora però acquisiscono una diversa stima. Mi regalano una normalità che ultimamente
è venuta a mancarmi, mi liberano in parte da quel senso di infermità che mi
perseguita da mesi. Che sia un condizionamento psicologico o si tratti invece
di un effettivo fattore strutturale, fatto sta che camminare in strada mi
riesce più facile che farlo tra le mura di casa: dopo due o tre passi, riesco a
procedere senza troppe difficoltà. Dovrei forse uscire più spesso?
È
giunto quindi il momento tanto temuto: pediluvio – quindi, denudamento totale
del tallone. Mi immergo ancora incerottata, così sarà più semplice staccare le
parti adesive. Acqua ben calda, una bella manciata di sale, vibrazione accesa:
mi godo l’idromassaggio, dilazionando a dismisura il tempo della verità. Quando
finalmente mi decido, voglio Jader accanto a me. Noto subito segni neri che mi
allarmano, finché non capisco essere tracce di sporco (sangue o medicazioni). Il
lato interno ha un aspetto migliore di quello esterno, che presenta maggiori
residui di tumefazione. Sarà normale?

Poi
basta. Basta stare male. Questo piede riapparirà degno di una scarpetta di cristallo.
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