C’è
bisogno del supporto del mondo intero: oggi è un brutto giorno. Il barlume di
miglioramento che avevo intravisto ieri, è svanito nel nulla. Ho avanzato
pochissimi passi, ma nessuno senza dolore. Che il trattamento del
fisioterapista possa essere parte in causa? Dà sollievo pensarlo, ma più facile
è scavare sempre più a fondo nello sconforto.
Cammina il minimo
indispensabile, se vuoi fare attività aerobica, pedala. L’acqua non ti piace? Sarebbero
utili alcuni esercizi in piscina.
Ecco
quindi che stanotte ho fatto visita alla struttura a pochi chilometri da qui. L’acqua
era calda, una vera coccola, c’era però troppa gente per i miei gusti. Discutevo
con non so chi a proposito di non so cosa, procrastinando il momento di nuotare.
Dovrò invece decidermi a farlo, e non solo in sogno: già sento i brividi. Pare che
là la temperatura sia gradevole, ma chi diffonde simili voci non è a conoscenza
della percezione termica della sottoscritta, che ha sfiorato l’assideramento lo
scorso agosto. D’accordo, era un’altra piscina, nota per essere particolarmente
fredda. Ma l’esperienza di restare accucciata nello spogliatoio per un tempo
indefinito, tremando come una foglia, preferirei non ripeterla. La prossima
settimana ci proverò, ma mi guarderò bene dal sottoscrivere un abbonamento
prima di essermi bagnata. In confronto, pedalare sarà una delizia. Anche su
questo sono però titubante, temo che la scarpa possa comprimere il tallone,
compromettendo la guarigione. Quanti patemi, che stanchezza… Per rilassarmi, mi
schianto di fitball. Vorrei riuscire a sfiancarmi davvero, ad arrivare al punto
di non poterne più. Invece smetto per noia, perché dopo 90 minuti non so più
cosa fare, considerando che certi esercizi mi sono vietati – naturalmente
quelli più gratificanti.
La
stagione si intona al mio umore, da alcuni giorni vento e temporali si aggirano
minacciosi. L’aria funesta richiama eventi sgraditi (e c’è ancora chi non crede
alla sfiga perenne): lo scooter è ko. Anch'esso presenta strane anomalie,
incomprensibili persino al meccanico. Come dire? Ognuno ha i mezzi che si
merita.
Aggiungiamo
che il Giro prosegue nella noia mortale, e possiamo chiudere i battenti. Oggi non
trovo pace. Meno male che stasera c’è Pif – ebbene sì, mi accontento di poco.
Giusto
per evitare il totale flagellamento, leggo e rileggo le parole confortanti di
un amico:
Quanto al recupero, non ho dubbi: non sarà certo un arrogante
calcagnucolo in vena di temporanei protagonismi a scrivere il "game
over" per Go Vale Go.
Non ho dubbi.
2 commenti:
Valentina hai tutta la mia comprensione, tutti ci siamo passati ma ognuno GIUSTAMENTE vede il suo stato e lo considera il più importante. Bisogna farsi forza, trovare la determinazione e la pazienza per affrontare la risalità facendosi piacere anche quello che non piace (bici, nuoto) tutto in funzione del ritorno alla nostra passione. Go Vale, tornerai a volare
Grazie Antonio. Sicuramente non volerò più, spero almeno di tornare a camminare normalmente.
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