RACCONTI

Bolle di sapone
Avevano tutti lo sguardo che pareva rivolto verso il cielo e sembrava strano guardare quella distesa densa di nubi pingui, malinconiche come un blues stonato e nostalgico, quei cumulonembi dalle fisionomie riconoscibili, oscene o ridicolmente antropomorfe. Eppure quella processione di nasi e di menti obliqui si rivolgeva proprio verso l’alto ma era il funambolo ad attirare l’attenzione di un gruppo di gente assai vasto. Leggi il resto


San Silvestro
E' la notte di San Silvestro. Maria, depressa dal recente divorzio, ha deciso di non festeggiare. Dopo essersi spalmata la crema antirughe sul suo viso di cinquantenne la cui passata bellezza ha ancora tracce visibili, ha ingoiato un sonnifero ed è andata a letto. Purtroppo, i botti nelle case dei vicini, l'hanno svegliata a mezzanotte e qualche minuto. Maria fissa il telefono sl comodino. Suonerà? Leggi il resto

Visione nell'ombra
La sveglia segnava le 5,30. Era dunque passato solo un quarto d’ora dall’ultima volta che l’aveva guardata. Ed era forse la decima, da quando si era coricato, che controllava quanto mancasse al farsi del giorno. Il gran giorno: quello atteso da mesi, da mesi sospirato e paventato. Mesi consumati sui libri, affogato da nozioni e citazioni, in una accesa disfida tra intelletto e memoria.  Leggi il resto

Il passatore

Avevo 17 anni. La breve età in cui chiunque è  immortale.
Nulla mi appariva più lungo, lento e noioso del margine che ancora mi separava dalla fatidica soglia, superato la quale avrei potuto rivendicare a pieno titolo i miei diritti di adulto. Dovevo sopportare ancora per diversi mesi l’assurdità di divieti e limitazioni che, da un giorno all’altro, avrebbero perso qualsiasi significato. Leggi il resto


Il deserto è...

Il deserto è una distesa di sabbia bruciata dal sole e tormentata dal vento.
E’ un mare di onde dorate che si increspano all’infinito, oltre l’orizzonte, fino a dissolversi nell’aria tremula che ne riproduce il ritmo. Leggi il resto


Sogno (il viaggio) 
Ecco, adesso chiudo gli occhi e quando mi sveglierò l’incubo sarà finito. Mi accorgerò che non è il rombo dell’aereo quello che mi ronza nelle orecchie, ma il rumore che, salendo dalla strada, si infila dalla finestra ed invade la camera dell’albergo. Aprirò gli occhi e troverò vestiti sparsi in ogni angolo, e un libro aperto, ormai stropicciato, accanto al mio braccio che ancora giace allungato sul letto. Leggi il resto

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