Cominciamo dalla fine: un scarsissimo 1h30, ben lontano da ogni aspettativa.
Che dire? Capita. Capita che gli allenamenti facciano sperare in risultati che, poi, non si realizzano. Capita che quel giorno troppe cose non vadano per il verso giusto e quindi bisogna accontentarsi di esiti mediocri.
Devo però dirlo: che brutta gara! In tutti i sensi. Non è mia abitudine andare a cercare i minimi difetti, so bene che cosa significhi organizzare una corsa. Quando però mi trovo a subire plateali carenze, non posso tacere il mio disappunto.
Stendiamo un velo sul caos nella consegna dei pettorali e sulla mancanza di spogliatoi e servizi igienici. Ma come giustificare il ritardo della partenza? Pare che, alle 10, non fosse ancora stata sistemata la pedana di rilevamento chip. Fatto sta che chi si era sistemato nelle griglie a tempo debito ha dovuto sostare almeno una ventina di minuti al gelo, con ovvie conseguenze psico-fisiche.
Veniamo poi alla zona arrivo. Tutto allestito all’interno di un immenso capannone della struttura fieristica. Peccato che fosse disponibile un solo accesso, sia in entrata che in uscita: da panico. Chi poi avesse avuto intenzione di sciacquare le fatiche con una doccia corroborante, avrebbe dovuto fingere di essere in spiaggia, poiché le docce erano all’aperto!
Quanto a me, ho sofferto il freddo, l’imbottigliamento dei primi chilometri e il percorso tortuoso e ondulato - con la salita finale a spezzare gambe già sufficientemente provate. Ho pensato più volte di ritirarmi, specie quando mi sono trovata esposta ad un vento gelido che temevo di non riuscire a tollerare. Invece ho stretto i denti e sono andata avanti, per quanto consapevole di non poter realizzare il tempo sperato. Se a Venezia avevo corso con la mente già alla prossima maratona, ieri il pensiero ricorrente, per quei dannati 21 km, era “con oggi, basta.”
Fortunatamente, come spesso succede, grazie al calore di parole rincuoranti, qualche minuto dopo l’arrivo avevo già cambiato idea. E mi sono convinta che, tutto sommato, non è andata poi così male. Archiviata come un allenamento, chiudo la parentesi e vado avanti. Determinata e fiduciosa. La grinta e la brillantezza delle ultime settimane non possono essere stati un episodio. Go, Vale, go!
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