Tremava tutta. Non piangeva, non si agitava: stava accucciata nella gabbietta, vigile e silenziosa. E tremante. Avrei voluto leggere i suoi pensieri mentre mi guardava uscire dall’ambulatorio.
Ormai dovrebbe essere finito, l’intervento sarà ormai concluso e lei, mi auguro, starà dormendo. Tra poco chiamerò per chiedere come sta. Poi dovrò far passare tutto il pomeriggio prima di riaverla con me.
Stasera overdose di coccole, piccola mia.
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