lunedì 3 settembre 2007

Disastro

Disastro totale.
Partita con le migliori intenzioni, forse avrei dovuto avere un obiettivo più preciso, forse dovevo stare più tranquilla, forse…Forse dovrei darmi all’uncinetto!
Buon ritmo per 5 km, l’avversaria mantenuta a distanza strategica, poi il tracollo: lento e progressivo. Catastrofico. Visto il passaggio al decimo, ho ritenuto inutile continuare lo strazio e sono tornata all’ovile con la coda tra le gambe.
Una bella botta, non c’è che dire. Proprio quello che ci voleva per abbattere ulteriormente un morale già abbastanza interrato. E adesso, dove voglio andare?
Un lavaggio del cervello, ecco cosa mi servirebbe, perché la mia testa continua a macinare formule negative, a dispetto di tutti i miei più combattivi propositi. Possibile che fosse solo una malignità del caso quel mal di testa che ha cominciato a martellarmi sabato sera, e che domenica mattina quasi mi ha impedito di alzarmi dal letto? Poi, però, sembra sempre di lamentarsi e trovare scuse. C’è poco da scusarsi: la situazione è pietosa. Punto.
Fermarsi per resettare tutto? E chi mi sopporta, se smetto di correre? Ci sarà un modo per uscire da questo stallo, deve esserci. E io devo trovarlo, perché non posso pensare che, senza una ragione, abbia già esaurito le mie potenzialità.
Stimoli, entusiasmo e fiducia: non so ancora come né dove, ma devo trovarli!

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