Uno scricciolo di dieci centimetri si e no. Rantolava come in preda alle convulsioni. In realtà, era appena stato colpito da un’auto, una di quelle che alla mattina hanno il fuoco dentro e che aggrediscono la strada come caterpillar. Prepotenza, arroganza, cafonaggine. È questo che mi circonda ogni mattina, non bastasse l’idea di andare al lavoro per innervosirmi.
Oggi, poi, quel corpicino martoriato… Avvistato quando mi era impossibile fermarmi. Ho svoltato alla prima rotonda, pochi metri più in là, pregando che fosse ancora vivo, già pensando al tragitto verso il pronto soccorso veterinario. Pochi minuti, fa che ci sia ancora, fa che possa salvarlo…
Troppo tardi. Lo vedo in distanza, già ridotto in poltiglia.
Perché non l’ho visto prima? Perché non sono riuscita a salvarlo? Piccolino, accidenti , cosa ci facevi in mezzo a quella maledetta strada? Maledetti voi, dove diavolo guardate quando siete dentro quelle scatole infernali?
Non riesco a liberarmi da questo magone. Giornata schifosa, che sarà interminabile: tutto il giorno in ufficio e, per finire in bellezza, all’ospedale da mio padre. Che almeno torni a casa presto, non sia mai che crolli anche mia madre.
Beh, sforziamoci di trovare note positive. Allora: la prossima settimana sono in ferie. Evviva! Niente viaggi, purtroppo, se non un breve tragitto verso un appuntamento mooolto impegnativo che, sono sicura, mi darà grande soddisfazione.
Nessun commento:
Posta un commento