lunedì 13 agosto 2007

Istrice

Doloretti che continuano ad apparire, scomparire, riapparire in nuove forme e diverse aree. Condizione che non si trova, ritmo che va in calando, prestazioni sempre più scarse. Della serie: ma dove voglio andare?!
Aspettiamo pure che si riduca il caldo, e che io mi raddrizzi, ma l’impressione è che continui ad aspettare qualcosa che forse non arriverà mai. Come in quel viaggio in Tunisia (il mio viaggio di nozze!), un continuo girovagare alla ricerca di qualcosa impossibile da trovare, poiché inesistente…

Però, qualcosa di fantastico ieri sera l’ho trovato: una vera apparizione, di quelle che non ti aspetti e ti lasciano interdetto, a chiederti se i tuoi occhi abbiano realmente visto qualcosa o se invece si sia trattato di uno scherzo della tua immaginazione.
Guidavamo sulle pendici della Val di Zena, alla ricerca di un luogo tranquillo dal quale poter scrutare il cielo e le sue stelle cadenti. Quando, ad un tratto, i fanali illuminano una strana figura che procede tranquilla sul ciglio della strada. Fermi tutti! Mai visto niente del genere! Un grosso quadrupede con una cresta di lunghissimi aculei: senza ombra di dubbio, un istrice! Mi sporgo dal finestrino per osservare meglio, lui passa accanto all’auto e prosegue il suo cammino, quasi senza curarsi di noi. Non corre, non sembra un animale in fuga. Forse è un po’ disorientato a causa dei fari e certamente è spaventato, ma non lo dà a vedere più di tanto, non fosse per l’acuminata criniera vistosamente esibita.
Io e Jader ci guardiamo, allibiti e increduli. Chi era a conoscenza dell’esistenza di simili animali, dalle nostre parti? Visto questo, chi se ne importa più delle stelle?...

Mi piacerebbe poter credere che sia stato un incontro di buon auspicio. In fondo, l’istrice un po’ mi assomiglia…

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