Come sempre mi indigno, e come sempre mi accorgo di essere l’unica a farlo: finendo così, per l’ennesima volta, col chiudere un occhio, cercando di non dare ascolto al mio senso di colpa. Perché, se fossi coerente, non parteciperei a tutte queste gare così spudoratamente fuori regola. Nello specifico, articolo 15.2 delle Norme FIDAL per l’organizzazione delle manifestazioni: "I premi previsti per ciascuna posizione di classifica devono essere i medesimi sia per le categorie femminili che maschili."
Le manifestazioni che si attengono a questa norma sono una rarità. Se la Federazione è la prima a fregarsene, figuriamoci le società o, addirittura, i podisti. Nessuno sembra farci caso, neppure le dirette interessate. Eppure il tema non dovrebbe riguardare solo le poche che arrivano ad aggiudicarsi un premio, e nemmeno dovrebbe ritenersi una mera questione di principio: qui si parla di normative totalmente ignorate, nell’indifferenza totale. Occorrerebbe forse un boicottaggio di massa, chissà. Di fatto, vuoi per disinteresse, vuoi per comodità, vuoi anche per esigenze di squadra, tutto procede come niente fosse – e io stessa, con la mia partecipazione, contribuisco a far sì che la prassi si mantenga inalterata. Il mio resta dunque un semplice ed inutile sfogo.
Sfogo di altra natura, e di diverso contenuto, è quello che vorrei indirizzare a chi, pochi giorni fa, aveva cominciato a lamentarsi per il caldo eccessivo…
In fila sotto la neve per ritirare il premio di categoria, si può? L’unico aspetto positivo di questa corsa era che tutte le pratiche del dopo gara (ristoro, ritiro pacchi, premiazioni), si svolgevano al riparo di un comodo porticato, in modo piuttosto agile. Perché mantenere un meccanismo funzionante? Meglio cambiare tutto, no? Allora facciamo che il ristoro rimane al solito posto, mentre i pacchi gara li facciamo distribuire da un camion parcheggiato in prossimità dell’arrivo, le premiazioni ufficiali le celebriamo all’interno della palestra mentre i premi di categoria li consegniamo in un angolo del campo sportivo: giusto per ravvivare un po’ il movimento podistico. Naturalmente, facciamo il possibile per pasticciare con l’ordine di arrivo, così da vivacizzare ulteriormente il viavai dei podisti affaticati e disorientati.
Comincio a perdere lucidità, mi rendo conto di essere ormai priva di reazioni: stringo il mio pacco come fosse un peluche, quasi riuscisse a riscaldarmi. Al ristoro non ci arrivo, non ce la faccio: voglio solo buttarmi in auto ed essere a casa il prima possibile. A malapena riesco a ripensare alla mia gara. Come è stata? Il Brava Vale! di Jader gridato al mio arrivo farebbe pensare ad una prestazione rilevante. Io, naturalmente, avrei molto da ridire. Certo, considerata la voglia (zero) che avevo stamattina, la tentazione di concludere prima ancora di iniziare, il rattrappimento totale in prossimità del via, potrei affermare che ho chiuso alla grande. Ovviamente non è così, devo però ammettere che non ho avuto cedimenti né vistosi cali di ritmo. Anzi, mi sono sentita in spinta dall’inizio alla fine. Con fatica, sia chiaro, tanta fatica: gestita però con tenacia e sopportazione. Sarà che avevo puntato ad una preda succulenta: quasi un miraggio, tanto risultava inaspettata. Pensavo davvero di poterla agguantare, ci ho creduto fino all’ultimo chilometro. Ma crederci non è stato sufficiente. Se almeno il crono potesse darmi qualche indicazione – ergo, se avessi pigiato sul tasto stop anziché sul lap. Tocca invece attendere l’uscita delle classifiche ufficiali per conoscere il responso. Sospendiamo dunque il giudizio, troppo freddo per ragionare.
Questo periodo dell’anno per me è sempre molto critico, l’inverno mi distrugge e l’idea che lo dovrò sopportare per troppo tempo ancora mi sfinisce ulteriormente. Rischio così di andare in riserva, ritrovandomi priva delle energie necessarie per godere della bella stagione – quando arriverà. Non posso permettermelo. L’ultimo chilometro è sempre il più sofferto, ma subito dopo già pensi alla prossima volta: si tratta solo di stringere i denti, le soddisfazioni arriveranno.
5 commenti:
Resisti, che tra poco Zefiro torna e 'l bel tempo rimena!
PS: domenica nevicava, il classico colpo di coda dell'inverno (e so io a chi dovrebbe darlo in testa ;)
Perchè quando hai "voglia zero" vai lo stesso?
Un bacione. Fede
Ah... adesso capisco perchè domenica mi fischiavano le orecchie!!!
@ Scianca, ti staranno fischiando anche oggi, visto che continua a nevicare - a proposito del "colpo" di cui parla Daniele qui sopra...
@ Fede, è normale che la voglia scarseggi con questa stagione e per gare bruttine. Ma quando la società chiama, se posso rispondo. Del resto, a correre non avrei rinunciato, quindi...
Domenica prossima però ci sarà una tregua dal maltempo. Previsto sole e temperature miti, quindi alla Mezza di Piacenza soffrirò ed espierò le mie colpe!!!
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