N. 268 - febbraio 2007
Medaglia d’oro a New York, categoria M60, in 2h57’12”: la soddisfazione più splendente, ma solo l’ultima di una lunga serie. Gaetano Materia, infatti, di ottimi piazzamenti ne ha conquistati un’infinità. Tra i fondatori del movimento podistico bolognese, negli anni dell’austerity e delle domeniche senz’auto, ora presidente della Polisportiva San Rafèl, Gaetano ha sempre guadagnato posizioni di prestigio in tutte le gare che ha corso. Circa sessanta maratone, comprese le ultra – con quel famigerato Passatore che, nonostante l’abbia fatto soffrire per tre anni consecutivi, senza mai appagarlo pienamente, resta tra i ricordi più vivi. In uno sport in cui spesso le emozioni trascendono qualsiasi risultato, può anche capitare che le beffe della sorte rendano amari sudati successi. Come accadde alla maratona di Mirandola, quando Gaetano, dopo aver realizzato il suo personale (2h33’46”), fu squalificato per avere accettato una spugna da uno spettatore non autorizzato.
Sono comunque poche le ombre che offuscano un percorso tanto luminoso, dove ogni traguardo è accompagnato da una storia, in un solido intrecciarsi di agonismo e umanità: la suggestione della Romaratona, il calore dei tifosi che lo acclamano nella maratona della sua città, la vittoria in staffetta ai campionati mondiali Master di Riccione. Fino a New York, 5 novembre 2006. Un obiettivo studiato, preparato con forza e determinazione. Un obiettivo centrato: ancora una volta, non certo l’ultima. Nel 2007 i mondiali master torneranno a Riccione, e Gaetano avrà ancora molto da raccontare.
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