N. 272 - giugno 2007
Da ormai tre anni, ogni prima domenica di aprile l’Ippodromo di Bologna apre le sue porte a corridori con due sole gambe. E’ questo infatti il punto di partenza e arrivo della Maratonina Città di Bologna, il cui percorso non tocca il centro storico, bensì si snoda tra strade di periferia fino a lambire il limitrofo comune di Castel Maggiore.
Cielo plumbeo e aria impregnata dell’umidità lasciata dal recente acquazzone: condizioni non certo ideali per i 420 atleti impegnati nella competizione. Non sono però mancate le grandi prestazioni, come quella di Ilaria Bianchi, atleta toscana che in questa regione ha già siglato due record personali: oggi, con 1.14.31, dopo il precedente conquistato meno di un mese fa a Pieve di Cento. Senza battaglia anche la gara maschile: John Rotich Kipsiele, detentore di un personale di 1.03.49, ha staccato gli avversari verso il quarto chilometro, completando senza pensieri la sua prova.
Nonostante l’organizzazione attenta, l’ottima struttura ricettiva e il percorso tecnicamente interessante, resta la nota dolente della mancata chiusura al traffico: un vero peccato per questa manifestazione, che meriterebbe senz’altro più attenzione. E un vero peccato per una città come Bologna, che a causa di analoghe problematiche ha dovuto rinunciare anche alla sua maratona.
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