domenica 22 aprile 2012

Lovoleto nella tormenta

Le illusioni hanno vita breve, svaniscono nel nulla come palloncini trasportati dal vento. Il vento, appunto. Da spostare le gambe. Ma sarebbe troppo facile attribuire alla bora il triste esito di una gara tanto sospirata. Ormai è storia, con Lovoleto ho un rapporto speciale – forse troppo speciale. Sì, perché succede che finisca per caricare di eccessive aspettative un evento che dovrebbe essere ponderato come tutti i suoi simili: prendendo cioè in considerazione ogni fattore che abbia caratterizzato la preparazione fino a quel giorno. Quindi, se le condizioni fisiche, mentali, ambientali non hanno prodotto allenamenti brillanti, inutile aspettarsi miracoli. Peccato che la mente a volte abbia voglia di crogiolarsi in belle speranze, alimentate da sparuti episodi di sorprendente efficienza. Insomma, dopo una mezza da non buttare e un diecimila conquistato con i denti, credevo di trovarmi in una fase di crescita. Invece, a crescere sono stati solo i minuti accumulati, in una gara che ho portato a termine solo grazie all’incoraggiamento della buon anima che mi ha seguito in bici. Senso di pesantezza sin dai primi chilometri, quando ancora pensavo di poter restare agganciata alle ragazze poco più avanti. Le gambe non girano come vorrei, sono già impiccata e siamo appena a metà. Il peggio, inoltre, deve ancora arrivare: oltre quella curva il vento si accanirà contro di me, e io soccomberò come una foglia in autunno. Mi sento già sconfitta, mentalità perdente, senza speranze. Avessi solo la metà della grinta di chi mi precede… Ma sono qualità che non si costruiscono, o ci sono o non ci sono. E io non ci sono. Non oggi, non qui. Mi sembra di retrocedere anziché avanzare, un passo avanti e due indietro, ogni accenno di reazione viene spazzato via dall’ennesima folata. E lo speaker, al mio arrivo penoso, osa persino accennare alle mie numerose presenze nell’albo d’oro - come dire: ecco l’ex atleta sul viale del tramonto.

Ora bisognerebbe analizzare le ragioni di un simile sfacelo: errori nella programmazione, acciacchi condizionanti, preoccupazioni incidenti? Le ipotesi si sprecano, tanti i fattori da valutare ma nessuna certezza sulla quale intervenire. E adesso? Adesso sarebbe già buona cosa riuscire ad evitare previsioni catastrofiche. Il 2012 è iniziato nel peggiore dei modi, si dovrebbe ipotizzare che possa solo migliorare, no? Difficile però diradare i nuvoloni che si accumulano all’orizzonte di un anno dal quale ci si attendeva tanto. Inutile, non posso permettermi rosee prospettive, nemmeno nelle rarissime giornate in cui il vento sembra a favore. Azzerare tutto e ricominciare da capo. Ancora una volta. Finché avrò energie per farlo.


PS: Naturalmente questi crucci sono inezie rispetto a quanto accaduto sul campo. Nerio però lo sa bene, noi parliamo solo di corsa: e non aspettiamo altro che tornare a farlo insieme a lui.

5 commenti:

Daniele ha detto...

Ah si, ho letto giusto stamattina di quello speaker investito da un tizio in bicicletta ... sono mestieri pericolosi, oggigiorno :)

Valentina ha detto...

Daniele, lascia stare che la giornata è stata infausta su tutti i versanti. A 200 metri dall'arrivo scorgo un ex compagno di società a terra ferito, e appena tagliato traguardo trasecolo di fronte all'atterraggio dell'elisoccorso: il presidente della mia società giace al suolo privo di sensi. I miei miseri crucci in fondo sono poca cosa...

Davide ha detto...

Ciao Vale,
ho trovato il tuo blog cercando su Internet la "recensione" di una gara e ... beh, mi sono perso per ore a leggerti!
Complimenti davvero!

Ero presente a Lovoleto e sono rimasto colpito da quanto successo. Ho sentito che Nerio si è ripreso, hai notizie in merito?

Valentina ha detto...

Davide, grazie ma...mi perdoni se non ho capito chi sei?
Nerio adesso sta abbastanza bene. Si è trattato di un versamento di sangue al cervello. E' ricoverato al Bellaria ma sta già programmando il suo ritorno.

Davide ha detto...

Perdonata, anche perchè non ci conosciamo!
Corro da un anno e mezzo per il Lippo Calderara, sicuramente in qualche gara dalle nostre parti ci saremo incontrati ... a nostra insaputa!

Sono felice di sapere che Nerio stia meglio. Auguri di pronta guarigione.

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