Non ricordo se mi sono innamorata prima del Baricco scrittore o del Baricco affabulatore. Certo è che a quei tempi – i tempi di Oceano Mare e Seta, di Pickwik e Totem – qualsiasi cosa scrivesse o pronunciasse mi ammaliava. Alzavo gli occhi dalle pagine e fissavo il vuoto, come ipnotizzata, per poi chiedermi come fosse possibile che frasi tutto sommato così semplici sapessero evocare immagini di assoluta suggestione. Con una leggerezza e una facilità quasi irritanti: ma come fa, accidenti a lui? E come riesce a rendere attraente qualsiasi libro passi tra le sue mani? Ricordo che un commesso di Feltrinelli disse che i romanzi che Baricco citava avevano immediatamente un picco di vendite. Ci sono cascata anch’io, peccato che il più delle volte quei testi su di me non abbiano prodotto lo stesso effetto: la qualità della divulgazione aveva superato la qualità del prodotto originale.
Non si è mai distinto per particolare simpatia, lo riconosco. Ma, come si dice, nessuno è perfetto. Il suo piglio un po’ snob non sarebbe stato un difetto, se non avessi riscontrato uno scadimento nella sua produzione: come se la fama, l’ammissione a personaggio da copertina, il proliferare di attività collaterali avesse affievolito la vena creativa del romanziere. Il processo parrebbe quasi scontato: troppo preso dalla promozione di sé e del suo sapere, resta ben poco con cui riempire le pagine. Dopo Seta, non ho rilevato nulla degno di nota. Fatico persino a ricordare il titolo dei successivi romanzi.
Così, anche questo Mr Gwyn ha rigirato tra le mie mani con molta circospezione. Non ho saputo resistergli, era ovvio. Ma nutrivo un certo timore nell’approcciarlo: troppi condizionamenti rischiavano di inficiare il mio giudizio. L’amore dei tempi passati e la delusione delle prove più recenti si alternavano, stridendo: quale avrebbe prevalso in corso di lettura? Sarei riuscita a mettere a tacere entrambe, affrontando il nuovo romanzo con una semplice, sana e ingenua curiosità? È quanto ho tentato di fare. Sono bastate poche pagine: per alzare gli occhi dal libro, fissare il vuoto ed esclamare E’ tornato!
Quelle asserzioni abbaglianti buttate lì come nulla fosse; quella pennellate che danno colore ai sentimenti, senza mai nominarli; quei personaggi tanto assurdi quanto straordinari. Storie piccole, che evocano altre storie, eppure spiccano per la loro singolarità. Questo è il Baricco che amavo: il Baricco che amo, simpatico o antipatico che sia.
4 commenti:
Personalmente sono un appassionato del grande Baricco che da sempre trovo geniale ed elegante. Ho letto anche il suo ultimo romanzo appunto Mr. GWYN e non solo non delude le aspettative, ma è un gran ritorno al maestro di scrittura che conosciamo. Per chi fosse interessato a gustarne alcuni tra gli estratti più belli di questo ultimo libro..
http://www.youtube.com/watch?v=zogA94TD1ls
...ho preso una "cotta" per Baricco dopo aver assistito a una puntata di Totem in teatro a Bolzano. Però era una cotta per il narratore talmente sicuro di sè che dimostrava una invidiabile arroganza. Per il Baricco autore, che ho goduto in una sola occasione, non mi sono appassionato. Forse dovrei riverificare il tutto leggendolo di nuovo ;-)
zampa
@ Zampa, non ha appassionato te come non piace a tanti, non c'è nulla di strano. Magari prova con un altro libro, ma potresti anche lasciare perdere e dedicarti ad altri autori che ti convincano di più.
Thanks for this blog ppost
Posta un commento