Seconda puntata della serie “Cosa ci faccio qui?”. Il bollino rosso sul pettorale ci ha aperto l’accesso all’area di partenza riservata ai top runner – il perché resta un mistero, forse dipende dall’iscrizione al campionato italiano fatta dalla società. Tremo dal freddo, la temperatura rigida deve avermi atrofizzato i pensieri, ho infatti la mente sgombra da qualsiasi assillo. Non avverto tensioni, quasi si trattasse di una tapasciata qualsiasi. Cosa mi sta succedendo? Comincio ad agitarmi solo quando la massa di podisti alle nostre spalle comincia ad avanzare verso di noi: tremila persone che si apprestano a calpestarmi. Lo sparo scatena le bestie, l’impresa ora è restare in piedi. Barcollo per qualche centinaio di metri, incapace di impostare un decente assetto di corsa. Fortunatamente l’incubo è di breve durata, la strada si allarga e trovo la mia scia. Ritmo allegro, ma non forsennato: azzardato immaginare di mantenerlo fino alla fine? Può darsi, ma è ancora troppo presto per fare i conti. Di tanto in tanto, mi appaiono flash dell’edizione dei bei tempi: ne ho vaghi ricordi ma, ripensandoci, constato che forse anche allora affrontai la gara con una sorta di sospensione del giudizio. Non avevo neppure calcolato quale ritmo avrei dovuto mantenere per realizzare un ipotetico tempo ideale: ottenni quel risultato, con discreta agilità. Bei tempi, si diceva.
Un po’ di tifo carica sempre. Al decimo penso che siamo ormai a metà, come se mancasse poco: ottimo segnale. Salto anche questo ristoro, troppo affollato (non ho ancora esorcizzato il mio terrore): spero nel passaggio della bottiglia da parte di qualche anima buona, ma ovvio che ognuno faccia per sé. Poco male, in fondo la sete non è un problema. Anche i guanti, di cui avrei voluto liberarmi dopo pochi chilometri, ora non danno più fastidio. Né caldo né freddo, meglio di così! Sento che posso spingere ancora, e quasi mi spavento: se poi scoppio? Trattenersi o lasciarsi andare? Ascolto le sensazioni, sempre buone, e procedo a caccia di sorpassi. Atlete che mi sembravano irrimediabilmente lontane si fanno via via più vicine. Ne supero un paio, e subito punto a quella successiva. Siamo ormai al diciottesimo, nessun indugio è più ammesso. Guadagno ancora qualche posizione, guardo il crono e vedo numeri che mi piacciono tantissimo. La ragazza che ho appena superato viene incitata da un suo sostenitore, galvanizzata mi riprende. Io non demordo e torno davanti. Manca un chilometro, per un attimo mi sento appagata, come se avessi già esaurito il mio compito. Ma è proprio adesso che bisogna sputare sangue. Vado in apnea, ma la rampa finale ha anche stavolta un effetto deleterio: i pietroni mi frenano, e lei ne approfitta. Dopo mi chiederà addirittura scusa - Scherzi? Scusa per cosa? La gara è gara, sei stata bravissima, complimenti! Io invece avrei potuto spremermi un po’ di più, non ho espresso grinta a sufficienza. Il tempo è ottimo, ci mancherebbe, il migliore dal lontano 2006. Resta però la percezione di non avere dato tutto il possibile, di avere lasciato margini inespressi. Posso interpretarlo come un buon pronostico, certo, ma condizioni perfette come quelle di oggi sarà difficile ritrovarle: clima secco, temperatura moderatamente fresca, assenza di vento, percorso agile (né nervoso né monotono), ritmo stimolato dai tanti podisti lungo tutto il tracciato. Inoltre, la lontananza e il senso di anonimato: l’ho già constatato, cambiare aria mi fa bene. Lontana dalle solite strade, dalle solite sfide, dai soliti confronti, mi sento più leggera. Non conosco nessuno e nessuno mi conosce: sono tra migliaia di persone, ma è come se fossi solo con me stessa. Tutto torna: l’orso si conferma tale. Prima di andare in letargo, però, deve ancora sistemare alcune cose.
9 commenti:
Complimenti, al di la del riscontro cronometrico il miglior risultato è sempre l'appagamento ed il divertimento personale. Per quanto riguarda gli orsi da te citati condivido appieno, mi sa che anch'io appartengo alla stessa razza di animale ...
...visto che già vi classificate "orsi" potreste fare da pacer alla mezza di Riva il 13.11 ;-)
zampa
@ Zampa, ti pare che un orso possa farsi circondare da tanta gente?... Battute a parte, non sarei mai in grado di svolgere un compito così complesso, i pacer hanno tutta la mia ammirazione.
La Top Model delle Top Runners... però... Brava Vale ;-)
@valerunner
...farsi circondare da tanta gente NO ma da tanti "orsi" SI (così si chiamano i pacer a Riva) ...comunque era un'invito ;-)
...ma attenzione che c'è il numero max di partecipanti a 3.000 e siamo agli sgoccioli!!!...e non sò se fanno eccezioni per gli orsi ma penso proprio di nò perchè dalle nostre parti ce ne sono proprio tanti, i nostri politici stanno valutando di liberare l'abbattimento ...aaargh!!!
@ Fede, esageri sempre... ;-)
@ zampa, grazie per l'invito, ma Riva non rientra nei miei programmi. Chissà, forse l'orso Rocha potrebbe unirsi al branco. Quanto ai vostri/nostri politici...stendiamo un velo pietoso.
complimenti per la gara e ovviamente per iltempo realizzato
Sesta di categoria a livello nazionale, chi altri meriterebbe la gabbia dei top?
Prima o poi si inventeranno anche la gabbia degli orsi, sei in lista d'attesa ...
3h 7' e rotti. pubblicato il post.
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