Dopo una settimana decisamente sotto tono, con strani malesseri ed insolite tensioni, non potevo aspettarmi un miracolo. Però, vedersi sfilare davanti certe avversarie che, teoricamente, dovrebbero osservarmi le spalle, è sempre uno smacco. Con l’autostima rasoterra che mi ritrovo, simili colpi possono avere effetti deleteri. Un minutino in meno, non chiedevo tanto: il minimo indispensabile per non sentirsi scarsi del tutto, per poter credere che ci siano buone prospettive, per affrontare con la giusta carica gli impegni a venire.
Invece, flop totale. E, come se non bastasse, le gambe non ne vogliono sapere di riprendersi. A tre giorni dalla gara, ancora arranco, annaspando su ritmi che poco prima mi riuscivano facili. Ho già esaurito tutta la carica?
Voglio pensare che sia solo un momento di stanchezza passeggera, dovuto al sommarsi di alcuni fattori di turbamento. Ma adesso basta. Mi concedo una piccola tregua per riprendere fiato, per poi ripartire, più cattiva di prima. Le novità che mi stanno coinvolgendo devono fornirmi energia positiva. Accidenti a me, perché non riesco a liberarmi una volta per tutte di questi occhiali così grigi?!
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