Quando su di te pesano troppe aspettative, diventa estremamente facile deluderle. Non è che, avendo vinto due gare consecutive, risulti automatico vincere anche le altre. Beh, e perché no? Nemmeno a Vidiciatico credevi di farcela. Chi ci sarà mai oggi? Non lo so, ma meglio evitare illusioni: troppe atlete che non conosco, potrebbero benissimo essere tutte più forti di me. È vero, stamattina sono un po’ spenta: sarà l’intontimento causato dalla dormitina fatta in auto, sarà la consapevolezza che non si può sempre essere al top, o sarà forse che ultimamente mi vedo un mostro. Fosse anche semplicemente la solita scaramanzia pre-gara, una cosa è certa: il mio obiettivo è migliorare il tempo realizzato l’anno scorso, a prescindere dal piazzamento. Ovvio che mi interessi anche quest’ultimo, come negarlo? Ma è su di me che devo essere concentrata.
Concentrazione che vacilla quando, proprio nel momento di tregua, al termine del primo terribile tratto in salita, un’agile atleta mi spodesta dalla terza posizione. Il miraggio del podio svanisce miseramente. Una più tosta a questo punto avrebbe detto: non sia mai! E sarebbe partita in quarta per riagguantare il vantaggio perduto. Io invece vorrei stramazzare al suolo, mi sembra di non avere mai fatto tanta fatica in vita mia e, come ogni volta che mi coglie questa sgradevole sensazione, penso che farei meglio a ritirarmi e che di gare simili non ne vorrò più vedere fino a chissà quando. Film già visto, che noia… Perché lasciarsi inquinare da tante scemenze, quando la ragazza è lì ad un passo. Eh sì, la discesa aiuta e io prendo il volo. Torno in carreggiata con una marcia in più. Peccato che, quando dovrò scalare nuovamente, il mio motore non ne voglia più sapere. Che delusione. Nonostante tutti i miei strabilianti allenamenti in salita, con risultati che mai avrei sognato, oggi il dislivello mi sta uccidendo. E la giovane avversaria ne approfitta. Ora posso solo sperare che si scollini il più presto possibile, ma questa rampa non finisce mai, e quando concede un attimo di respiro ecco che subito torna ad impennarsi. Ecco, ora si scende davvero: la vedo, è proprio a tiro. Ma quel briciolo di distanza che ci separa non accenna a diminuire. Una decina di secondi. Incolmabili.
Mi dispiace. È quanto mi sento di dire al mio presidente, che si aspettava certo di più. Io ho abbassato di oltre un minuto e mezzo il mio tempo su questo percorso: non è poco, su un simile tracciato. Dovrei essere pienamente soddisfatta, ma… quando mai? So di avere reso al massimo, ho dato fondo a tutte le mie forze, altre non ne avevo. Allora perché non riesco a togliermi dalla testa quel duello da cui sono uscita sconfitta? Il tarlo continua a rodere: se avessi reagito così, se avessi attaccato colà, se avessi provato a… Basta!!! Il risultato è ottimo, ti vuoi convincere? Obiettivo centrato: stai migliorando, è evidente. Alza lo sguardo, che altre mete sono all’orizzonte - e non ammettono incertezze.
5 commenti:
le recriminazioni sulla condotta di gara servono a migliorarsi per la successiva...approffitto per i doverosi complimenti, è proprio un bel periodo per te, anche se non ho commentato sono al corrente
Mi diverto sempre un sacco a leggere i tuoi resoconti, la cronaca spietata della tua prestazione vista con gli occhi della tua più grande avversaria... te stessa. Brava Vale, continua così!!! (non credere che non abbia notato la finezza dello smalto intonato alle scarpe e ai calzini... 10 e lode!)
Grazie ragazzi (@ Fede, che occhio)!...
"altre mete sono all’orizzonte - e non ammettono incertezze": la conquista di Trafalmadore è forse prossima?
Go Vale Go, e postaci un ricordino!
@ Daniele, confesso che ne ignoravo l'esistenza: mi hai però suggerito un'ottima idea...
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